Page 9 - Incidente stradale
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Le indagini di un ricercatore                                                                      9


                    - « Sì, rilievi della stradale, innanzitutto, ma anche tipo di auto, tra-
               scrizione dettagliata della testimonianza, foto, analisi chimiche, ecc. »
                    - « Ti mando tutto per e-mail. Come al solito tu rimarrai nell’om-

               bra. Ti girerò il cinquanta percento »
                    - « Di quello non ti preoccupare. Prima giudicherai se il mio aiuto
               ti sarà servito a qualcosa. Sai comunque che quei soldi non saranno

               solo per me... ».


                    Se si valuta il presente caso con gli occhi del giallista, o dell’aman-

               te dei film noir americani, un incidente stradale, ancorché simulato,
               costituisce il classico caso da appioppare al commissario sfigato di
               turno (il criminologo, star dei giorni nostri, non può fare il suo ingres-
               so in scena). Ma per me aveva lo stesso valore di un omicidio da pri-

               ma pagina: si trattava sempre di una tragedia umana, anzi di due.


                    Allungai un po’ la strada del ritorno per passare accanto al magni-

               fico e raro esemplare di Fagus sylvatica ‘Pendula’, monumento nazio-
               nale, poi mi diressi verso quel negozietto dove fanno cravatte artigia-
               nali: magari c’è qualcosa di bello in vetrina. Piccoli sfizi: vestirsi
               come nei film americani fa bene allo spirito.







                    Dopo una chiacchierata al telefono con il mio amico Franco, verso
               cena decisi, con fievole entusiasmo, di fare un salto in una galleria
               molto snob dove c’era il vernissage di una collettiva (videoinstallazio-

               ni perlopiù). Poche speranze di vedere cose belle, ma la molla era
               un’altra, sempre la stessa: la speranza di conoscere una bella donna in
               mezzo a quelle solite facce odiose. Io ostentai, con soddisfazione, la

               mia altezzosa indifferenza verso di loro, loro non si accorsero nemme-
               no di me. Ne uscii con quello stesso senso di repulsione per quelle che
               se la tirano con cui mi ero preventivamente corazzato prima di entrare,
               anzi, incredibile a dirsi, si era forse un pochino rafforzato.




                    Prima di andare a letto diedi ancora un’occhiata alla mail: ancora
               nulla.
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