Page 13 - Incidente stradale
P. 13

Le indagini di un ricercatore                                                                      13


               quel ladro fallisce: il ragazzo non ha lo sguardo sperso nel vuoto, fisso
               in avanti, ma si guarda intorno, porta lo sguardo verso il basso, dalle
               parti delle tasche del suo giaccone marrone. Ma, incredulo, vidi la

               mano del ladro affondare tranquillamente nella grossa tasca destra e
               restarci per frugare (la faccia da culo dei ladri, alle volte, è inimmagi-
               nabile). Era come se il ragazzo avesse i paraocchi, non vedesse ciò che

               gli stava capitando sotto il naso! Sconcertato quasi quanto agitato, mi
               sentii impotente perché ero lontano ed il borseggiatore non aveva no-
               tato che l’avevo scoperto e lo stavo fissando. Fu a quel punto che mi

               uscì dalla gola un tremolante grido, un po’ effeminato:

                    - « Attenti al portafoglio! ».

                    La mia voce non arrivò fino al ragazzo oggetto dell’ignara perqui-
               sizione e quindi nemmeno al ladro, ma venne sentita dai passeggeri
               accanto a me che, coraggiosi nel far eco al mio allarme, propagarono,
               nel contempo, il mio senso di agitazione che raggiunse in un batter

               d’occhio la zona del reato. Non il ragazzo, ma le persone intorno a lui
               cominciarono a guardarsi intorno per appagare la loro curiosità: “Chi
               sarà il ladro?”. Il tipastro si accorse del “climax” che stava rapidamen-

               te fermentando intorno a lui e reagì con egual prontezza mettendo le
               mani nelle proprie di tasche e cominciando a far finta di nulla, a guar-
               dare distrattamente nel vuoto: un’incredibile, quanto repentina, inver-

               sione di ruoli. Ero fiero di me perché avevo salvato quel ragazzo, ma
               ciò che più mi inorgogliva era l’essere riuscito, anche se un po’ ridi-
               colmente, a compiere un gesto “coraggioso”. E poco contava se nessu-

               no me ne avesse riconosciuto il merito. Quel balordo, ci avrei scom-
               messo, sarebbe sceso alla fermata dopo, per prendere l’autobus se-
               guente. Mi venne quasi da scendere per seguirlo e salire con lui, ma
               sarebbe diventato pericoloso farsi notare troppo da individui come

               quello che se si sentono perseguitati potrebbero reagire con violenza
               (sarebbero capaci di tirare fuori un coltello). Farli andare in galera for-
               se sarebbe una punizione eccessiva, anche se talvolta l’impulso di

               chiamare la polizia mi viene. Se solo la gente si accorgesse di loro,
               forse, con il tempo, cambierebbero mestiere: il ladro sui mezzi pubbli-
               ci sarebbe spesso oggetto di dileggio, e diventare ridicoli è la punizio-
               ne più impietosa per chi si crede più furbo degli altri.
   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18