Page 14 - Incidente stradale
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                    Scesi alla fermata dopo ancora, e ne feci le due rimanenti a piedi, a
               grandi falcate per scaricare la tensione. In quello stato camminare mi
               serviva, più che mai, per riflettere. Ripensai a quella scena: strano, ma

               quel ragazzo sembrava proprio non vedere quella furtiva mano che ar-
               meggiava a piacere nella sua tasca. Rallentai di botto: “Vuoi vedere
               che quel ladro è molto più scaltro, nello scegliere le proprie vittime, di

               quello che sembra a prima vista? Ma sì, la spiegazione sta in quelle
               leggi dell’ottica vecchie (almeno qui in Occidente) di cinquecento
               anni, ostiche e ancora oggi così poco studiate”. Vi è, in genere, nella

               società odierna, molta ignoranza scientifica (neppure considerata vera
               ignoranza). Cultura scientifica vuol dire soprattutto filosofia e storia
               della scienza, ma anche studio delle questioni “tecniche”. Nel campo
               dell’ottica la situazione è plateale, dal momento che è quasi assente

               dalle università (e mi riferisco alle facoltà scientifiche). Quel ladro, un
               maghrebino, veniva da un paese di cultura araba, quindi di grandi tra-
               dizioni ottiche, anche se molto probabilmente, ignorante pure lui, era

               semplicemente un attento osservatore che agiva in base all’esperienza.
               Sì, la spiegazione stava in quegli occhi della vittima ingranditi dalle
               spesse lenti. Dovevo ritornare subito a casa per buttare giù qualche
               equazione e fare qualche grafico per studiare quantitativamente la que-

               stione. Una cosa era certa: il ladro non avrebbe mai scelto me come
               bersaglio perché avrebbe notato che sono miope: sono gli ipermetropi
               le vittime predestinate dei borseggi.








                    Mentre ancora salivo le scale di casa, già assaporavo la soddisfa-
               zione dei risultati numerici, ma prevedevo anche grandi fatiche. Intuii,
               eccitato, di essere sulla giusta strada: anche quello sfortunato anziano,

               omicida involontario, portava spessi occhiali da ipermetrope, come si
               desumeva dalle foto segnaletiche. Anche lui sembrava non aver visto
               qualcosa che gli stava capitando accanto. E’ come se fosse stato cieco
               in una certa zona del campo visivo. Ma ciò che più mi eccitava era la

               prospettiva di poter aiutare una persona anziana (sì perché ero convin-
               to che quell’accusa così gratuita originasse da lì), restituire dignità a
               quel vecchio accusato di vecchiaia, umiliato invece di essere tenuto in
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