Page 12 - Incidente stradale
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               plessità della realtà esso sia solo uno strumento per verificare delle
               ipotesi.













                    Pensai di uscire per fare quattro passi, ma poi presi il tram, abban-

               donando anche l’idea della bici, nonostante fossi conscio di inquinare
               di più. Ma a piedi si pensa, in bici ci si svaga e si ammira il paesaggio,
               mentre invece sul tram si osservano le persone, e io avevo bisogno di

               trovare spunti dall’osservazione.

                    Salii sul tredici, strapieno, e, sfortunatamente, mi accorsi subito
               che sul tram c’era un borseggiatore. Ho un occhio allenato, e ogni vol-
               ta mi domando come sia possibile che tutti gli altri non lo abbiano,

               perché è facile farselo. In casi come questo, mi prende subito una
               grande agitazione, e ho paura. Ma non riesco a far finta di niente: so
               che in un modo o nell’altro cercherò di fermarlo. La mia tecnica è
               quella di avvicinarmi e farmi notare da lui mentre tengo lo sguardo

               fisso sulla borsetta che lui ha puntato. Di solito funziona, ma non potei
               metterla in pratica perché tra me e lui c’era una folla impenetrabile. Lo
               vedevo, e presi subito le parti della vittima prescelta: “si accorgerà del

               ladro alle sue spalle, oppure il ladro non riuscirà nel colpo per man-
               canza di tempo (il malcapitato sembrava infatti intenzionato a scende-
               re alla fermata seguente)”. Facevo il tifo per il tempo (mi succede solo
               in questi casi), affinché la fermata successiva arrivasse il prima possi-

               bile. Il designato era un giovane dall’aria sveglia, un tipo dai grandi
               occhi ingigantiti dalle lenti dei suoi occhiali. Ogni tanto girava la testa
               a destra e a sinistra, come per guardarsi alle spalle. Era attento, vigile.

               “Si accorgerà certamente di quella presenza minacciosa dietro di sé”.
               Ma, smentendo tutte le mie previsioni, il borseggiatore, nonostante lo
               tampinasse da molto vicino, non veniva notato. Il lungo giaccone na-

               scondeva la tasca posteriore dei pantaloni (“per fortuna il portafoglio è
               salvo, così lo lascerà stare”). E invecce no: ci provò puntando diretta-
               mente alle grandi tasche laterali. Ero più tranquillo:  scommetto che
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